Per questo sono single

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Sono una gallina vecchia che fa buon brodo, con il pelo sullo stomaco e gli occhi foderati di prosciutto, anche se l’occhio vuole la sua parte. La lingua mi batte dove il dente duole, perciò non sto mai muta come un pesce. Mi faccio scivolare le cose di dosso, ma non solo, mi entrano da un orecchio e mi escono dall’altro. Andando con lo zoppo, ho imparato a zoppicare, ma riesco comunque a fare il passo più lungo della gamba. L’appetito mi vien mangiando, quindi sul piatto ricco mi ci ficco. Però non vivo di solo pane e purtroppo le ciambelle non mi riescono tutte col buco, forse perché cado dalla padella alla brace, affogando in un bicchier d’acqua. Mi fascio la testa prima di averla rotta, mettendo il carro avanti ai buoi, ma poi taglio la testa al toro, perchè tutto è perduto, fuorché l’onore. Prendo due piccioni con una fava, ma anche lucciole per lanterne, restando con un pugno di mosche in mano. Preferisco vivere un giorno da leoni che cento da pecora, perché Il fine giustifica i mezzi, quando si cammina sul filo del rasoio. L’occasione fa l’uomo ladro, per questo batto il ferro quando è caldo e schiaccio chiodo con il chiodo, perché tanto, tutto finisce a tarallucci e vino, che per fortuna, almeno fa buon sangue e non mente. Non ho voce in capitolo sulle ore del mattino che hanno l’oro in bocca e su questo, non faccio mai uno strappo alla regola. Con bacco, tabacco e Venere, riduco un uomo in cenere, ma Dio me l’ha data, guai a chi la tocca.

Donne all’arrembaggio

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Viaggio spesso da sola e mi accorgo di non essere l’unica. Ormai, negli ultimi anni, è facile incontrare in vacanza donne single con amiche, colleghe di lavoro, figlie, sorelle, ma comunque non in coppia. E’ un vasto campionario di generi, tipologie ed età diverse, che spaziano dai venti in su. Quelle che mi sorprendono ogni volta, sono le arzille signore over settanta, che pur di non rinunciare ai propri divertimenti, lasciano i mariti a casa, organizzandosi piccole evasioni, secondo le proprie esigenze. Le ammiro perchè sono frizzanti, socievoli ed instancabili. Vorrei tanto mantenere il più a lungo possibile la stessa verve. Diciamo che comunque, fino ad ora, ho buone chanches.
Per assurdo, è molto difficile, invece, trovare uomini che viaggiano soli. I maschi, infatti, girano quasi sempre con mogli, fidanzate/i e, qualche rara volta, insieme ad uno o più amici. A meno che non siano fotoreporter, avventurieri o giornalisti, tutti gli altri è come se avessero il terrore di sentirsi “smarriti”. Ma perchè? Cos’è che li paralizza e li disorienta? Probabilmente la natura di un uomo non é solo quella di farsi coccolare e viziare dalla compagna, ma anche permetterle di scodinzolare come un cagnolino tra musei, mostre, monumenti e passeggiate. Anche se non sono sempre d’accordo con le loro scelte, gli orari o gli itinerari, pur di non intralciare i programmi e soprattutto non avere le palle rotte, preferiscono in certi momenti dipendere da qualcuno pronto a programmargli la vita. Come dire, contenta tu, contento anch’io. In quasi tutti i viaggi che ho fatto, ho visto maree di uomini zerbini al seguito di donne prepotenti. Per quieto vivere e senza fare una piega, pendevano inesorabilmente dalle loro labbra.
Quest’orda di femmine sole, però, sbilancia gli equilibri, diventando spesso scomoda. Si finisce, infatti, per essere “troppe”, negli hotel, nei villaggi, in crociera, o nei tour. Centinaia di donne in gruppo si divertono, bevono, ridono e se la spassano, senza perderesi niente. Il più delle volte può anche essere piacevole, però l’idea di non avere intorno uno straccio di uomo con cui interagire ad armi pari, non è certo sempre appagante. Anche prenotando una vacanza in barca a vela, nella maggior parte dei casi, si rischia di incontrare gruppi di donne all’arrembaggio, costrette per mancanza di merce, a buttarsi sullo skipper di turno che, di regola, è un gra bel bocconcino. Non è giusto tutto questo, eppure accade di frequente. Per fortuna, c’è sempre l’eccezione che cambia la regola e, per questo, continuo a viaggiare anche da sola.

Pausa da single

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Ogni tanto la mia anima single vorrebbe prendersi una vacanza, ma non una di quelle tipiche, da turista. Intendo un periodo di pausa, per staccare dal faticoso ruolo di donna autonoma. Che io ami la mia libertà e la mia indipendenza, ormai lo sanno anche le pietre. Ma le pietre però, non sanno che la mia vera natura invece, è quella di fidanzata seriale, e che ho sempre amato la vita di coppia. In effetti, da quando avevo 17 anni, mi sono spostata di storia in storia facendo la staffetta, passando cioè il testimone da un uomo all’altro, senza mai restare sola. Quando una decina di anni fa, è finita la mia ultima, meravigliosa e stupefacente favola d’amore, non ho piu’ sentito la necessità di un rapporto a due, e neanche di una relazione fissa, condividendo soltanto brevi momenti di passione, significativi e indimenticabili, ma easy. Ecco perché oggi, la mia libertà reclama una vacanza, però in “top class”, non “economy”.
Non sono alla frutta, anzi, in questi ultimi anni mi sono data parecchio da fare, districandomi con piacere in un caotico traffico di flirt e amicizie interessanti, quindi non mi sono persa d’animo. Quello che vorrei ora, è semplicemente prendermi un periodo di ferie, per staccare dal faticoso ingranaggio di donna self service. Lo desidero per due motivi distinti.
Uno è dettato dal bisogno di tenerezza, che mi fa di nuovo sognare le attenzioni di un innamorato : la sua mano in aereo, l’invito a cena in un posto speciale, o una telefonata inaspettata in piena notte, per dirmi che mi pensa. La felicità di trovarlo al mio arrivo in aeroporto, la gioia di un suo regalo da spacchettare, o l’adrenalina di un viaggio in cui condividere emozioni insieme. Soprattutto però, vorrei sapere, che quando non ci sono, a qualcuno, manco. Questo aspetto è quello legato al cuore, ma ce ne è un altro, di natura più pratica, che non è da meno. Per esempio, alleggerire una dose di responsabilità, bilanciando in due il peso delle decisioni da prendere. Scamparsela dal doversi ingegnare ogni volta nel riparare la cinghia della tapparella, un lume in tilt, o il tubo della doccia fuori uso. Avere chi ti accompagna a Fiumicino alle cinque di mattina, o un santo che ti viene a riprendere se ti si ferma la macchina. Evitare ogni tanto, perché no, di pagare una cena, il cinema, o un weekend. Non sarebbe male, insomma, esonerarmi dall’obbligo di fare sempre il maschio di casa. Certo, la libertà ha il suo prezzo, ma lo pagherei volentieri, pur di rivivere quello che anni fa, questa vita bastarda, mi ha tolto.

Solamente

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Il mondo é pieno di persone sole. Le trovi nei bar, sui mezzi pubblici, al ristorante, al cinema, o in viaggio. Sono individui che vivono da soli, ma non per questo si sentono tristi e incompleti. La solitudine é ben altra cosa. Ci si può isolare a casa, o altrove, e sentirsi comunque in compagnia della propria individualità ricca, appagante e autonoma. Da soli si riflette, si pianifica e si ragiona, a volte molto più che in due, o più persone. Si trova il tempo per distendersi, rilassarsi e creare la giusta concentrazione per affrontare lucidamente quei problemi, che spesso risultano complessi e impossibili da risolvere. Da soli, infatti, si possono semplificare e ottimizzare meccanismi intricati e all’apparenza contorti. In alcuni casi, basta semplicemente tracciare su un foglietto dei piccoli schemi, come una sorta di “m’ama non m’ama” valutando i pro e soppesando i contro della nostra imprevedibile vita.

Tutto può apparire più chiaro, o addirittura possibile, se analizzato con calma, nel totale spazio di un single.
… E mentre elaboro questo mio pensiero, sono chiaramente da sola, a cena, in un angolo sperduto della mia vita da zingara.