Sono affascinata dalla mitologia. E’ piena di eroi e personaggi curiosi che incarnano qualità e vizi comuni a tutti gli esseri umani. Era attraverso i miti infatti che i Greci spiegavano i comportamenti e le caratteristiche del mondo che li circondava, permettendo la sopravvivenza e la continuità del loro popolo. Il continuo tramandarsi dei racconti attraverso le varie culture, ha dato vita ad alcuni temi ricorrenti somiglianti tra loro, come l’origine dell’universo, del sole, dei fenomeni naturali e di tutti gli eventi storici delle varie civiltà. Alcuni erano Dei, oppure uomini comuni dotati di poteri eccezionali. O ancora esseri soprannaturali, creature fantastiche e animali mostruosi. Non ci sono riferimenti storici ben precisi e i luoghi solitamente sono immersi in un’atmosfera surreale o immaginaria. Per questo motivo il termine mito indica qualcosa di fiabesco e irraggiungibile.
Avvicinare i bambini alla mitologia significa trasmettere loro i valori di un popolo. Sono principi rimasti immutati nel tempo, che raccontano qualcosa sul nostro mondo, su quello che era e sulle credenze che avevano le antiche popolazioni. La mitologia infatti lancia un messaggio che permette ai più piccoli di conoscere culture lontane, ma anche la storia e la geografia in maniera quasi fumettistica. In questo modo i bambini vengono stimolati con una precisa funzione pedagogica perché alimentando la loro curiosità, possono così diventare ancora più intelligenti. Grazie al potere delle leggende possono fare un confronto diretto tra i comportamenti esistenti nell’antichità e i supereroi dell’era moderna, personaggi dotati appunto di superpoteri. Il mito oggi è senza dubbio il sistema migliore per coinvolgere i bambini, stimolarli a riflettere e a ragionare, per poi spingerli a trarre le conclusioni che ritengono più vicine alla realtà.
Gli Dei dell’Olimpo sono tantissimi, ognuno con una sua storia epica che affascina. Benché potenti ed immortali, assumono forme e comportamenti tipici dei comuni mortali. Si innamorano, si arrabbiano e litigano come qualsiasi essere umano. Traccio una sintesi ermetica dei loro nomi, tanto per rinfrescare la memoria a chi ha abbandonato gli studi da tempo, il mio Bignami dell’Olimpo.
Zeus, figlio di Crono, è il padre degli Dei, il Dio del cielo. Il suo punto debole erano le donne, anche mortali, con le quali si accoppiava e dalle quali nacquero vari figli. Aveva 5 fratelli : Era, sorella e moglie, sempre in lite con lui. Demetra, la Dea della fertilità, Estia quella del fuoco e del focolare domestico, Poseidone, il Dio del mare e infine Ade, il signore degli Inferi. La miss era però Afrodite, la Dea della bellezza e dell’amore. Proteggeva gli amanti e gli innamorati. Nacque dalla spuma delle onde del mare e fece stragi di esseri mortali e divini, a volte con conseguenze tragiche. Sposò Efesto, il protettore del lavoro di fatica, con un matrimonio combinato. Siccome suo marito era zoppo e deforme, Afrodite diventò l’amante di Ares, il Dio della guerra ed eterno rivale di Atena, la Dea della saggezza e della conoscenza. Eolo era il Dio dei venti, mentre Apollo il bellissimo Dio delle arti, della musica e della preveggenza. Artemide, la sorella di Apollo, era la Dea della caccia, Dioniso il Dio del vino ed Eros, figlio di Afrodite, come la madre incarnava il Dio dell’amore, colui che lanciava le frecce che facevano innamorare. E poi ecc. ecc.
Mi piacerebbe studiare a fondo la mitologia, sia la greca che la romana per approfondire tutti gli episodi leggendari che la compongono. E’ infatti proprio dall’insieme delle leggende che viene fuori il collegamento con la storia, quella vera, l’origine dei suoi personaggi, il significato e l’etimologia di tante parole, spesso a noi sconosciute. Se poi studiando incrocerò un Dio sulla mia strada, sarà ancora meglio.